La lingua è il cuore pulsante di un popolo!
Non solo rappresenta la sua identità, ma è anche un mezzo attraverso il quale le persone comunicano storie e intrecciano relazioni.
All’interno della lingua ufficiale, inoltre, si sviluppano e nascono i dialetti, che, entro ambiti territoriali definiti, rappresentano senz’altro l’anima di una comunità locale.
In effetti, questo linguaggio popolare, costituito da espressioni uniche e colorite che fanno parte della vita quotidiana e delle esperienze di chi lo parla, va considerato come un vero e proprio patrimonio linguistico che arricchisce le sfaccettature culturali di una nazione.
In particolare, il Siciliano è il dialetto parlato prevalentemente nella regione Sicilia, le cui radici antichissime derivano dalle molteplici influenze storiche che hanno caratterizzato l’isola nel corso dei secoli.
Oltre a essere un simbolo dell’identità siciliana, il Siciliano è altresì un esempio straordinario di biodiversità linguistica. Infatti, oltre ad essere un dialetto dell’italiano, è una vera lingua romanza a sé stante, con una struttura sintattica, lessicale e fonetica propria. Tuttavia, nonostante la sua importanza culturale, purtroppo non è riconosciuto a livello ufficiale.
Il valore del dialetto
Recentemente, le autorità locali e le associazioni culturali hanno preso in considerazione la possibilità di ottenere un riconoscimento ufficiale da parte dello Stato e dell’UNESCO, al fine di classificare il dialetto siciliano come lingua meritevole di tutela.
Un tale riconoscimento potrebbe, quindi, facilitare l’introduzione di programmi educativi volti a insegnare il dialetto nelle scuole, promuovendo, inoltre, il suo utilizzo nella vita quotidiana.
Infatti, la ricchezza delle espressioni del dialetto siciliano, come quella degli altri dialetti, si è tramandata principalmente attraverso la tradizione orale.
Grazie a storie, canti popolari, proverbi e racconti spesso intrisi di saggezza popolare, il dialetto è stato trasmesso di generazione in generazione tramite il parlato quotidiano.
In conclusione, i dialetti, al pari di qualsiasi altra lingua, meritano di essere tutelati. Essi rappresentano, infatti, una parte fondamentale della storia e dell’identità di una comunità e non devono essere svalorizzati o dimenticati. Imparare e utilizzare il dialetto non implica rinunciare alla lingua nazionale, ma piuttosto significa abbracciare e valorizzare la ricchezza della nostra eredità culturale.
Purtroppo in un mondo sempre più globalizzato e standardizzato, i dialetti rischiano di scomparire, soprattutto nelle generazioni più giovani. Per questo motivo è necessario promuovere e in alcuni casi rafforzare la consapevolezza del valore dei dialetti così come è essenziale registrare e documentare le lingue locali per evitare la loro scomparsa.
La lingua è il cuore pulsante di un popolo
“Lingua e dialettu” di Ignazio Buttitta
Un populu
mittitilu a catina,
spugghiatilu, attuppatici a vucca,
è ancora libiru.
Livatici u travagghiu,
u passaportu, a tavula unni mancia,
u lettu unni dormi,
è ancora riccu.
Un populu
diventa poviru e servu
quannu ci arrubbanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempri.
Diventa poviru e servu
quannu i paroli non figghianu paroli
e si mancianu tra d’iddi.
Eu mi nni curcu a sira
cu na parola,
mi scornu la matina
chi nni arricogghiu assai,
e sunnu ricchizzi;
l’eredità di me patri,
di me patri ca foru poveri,
ca non mi lassaru n’autra ricchizza;
ca foru servi,
mi lassaru li paroli
p’arricchiri li poviri,
li fangu di la terra.