In Sicilia nel XV secolo arrivarono molti profughi albanesi che si stabilirono in terre inabitate della Sicilia, come Piana degli Albanesi, Contessa Entellina e Palazzo Adriano.
Questi albanesi conosciuti col nome di Arbëreshë hanno saputo mantenere e tramandare la loro identità culturale sino ai giorni nostri, arrichendola con nuovi elementi del luogo che li ha ospitati.
Hanno conservato l’uso della lingua Arbëreshë, le tradizioni, i costumi e riti religiosi unici, che risalgono ai loro antenati albanesi.
Soffermandomi al costume Arbëreshë di Piana degli Albanesi, nelle sue diverse tipologie:
da festa, da lutto, giornaliero, nuziale, è possibile affermare che è il frutto dell’impatto culturale orientale e bizantino con l’impatto occidentale del ’500 e del ’600.
Difatti già in quel periodo anche in occidente si indossavano abiti con stoffe dai colori vivaci riccamente ricamati.
L’Abito da Sposa
Il giorno del matrimonio il dettaglio dell’abito è uno tra quelli più importanti, è un momento in cui tutte le ragazze desiderano essere bellissime, perfette e uniche.
A Piana degli Albanesi, nel giorno del matrimonio molte ragazze continuano ad indossare con orgoglio il pregiato abito tradizionale, espressione di eleganza e nobiltà.
L’abito di gala nuziale, altamente simbolico si compone:
- da un’ampia gonna di seta rossa arricciata in vita e riccamente riccamata in oro con motivi floreali, chiamata nçilona.
- dal busto sorretto da una stecca di legno morbido, per mantenere eretta la postura, chiamato çërri.
- dal merletto che ricopre la parte superiore del seno.
- dalla camicia di lino bianca a maniche lunghe ed ampie che attraverso dei laccetti si attacano al corpetto, chiamata linja.
- dal corpetto rosso ricamato d’oro, chiamato krahët.
- dalle maniche in seta rossa, anch’esse ricamate d’oro con motivi di spighe o foglie, chiuse ai lati da dodici fiocchi;
- dal velo e dal copricapo di velluto anch’esso ricamato, simbolo dello status sociale che la donna sposandosi acquisisce.
L’abito viene completato con l’applicazione di un fiocco anteriore ed uno posteriore entrambi ricamati in oro e con l’aggiunta della cintura d’argento avente una pesante borchia di metallo che riproduce o la Madonna dell’Odigitria o il Santo Patrono San Giorgio.
Anche i gioielli completano l’abito:
- Orecchini pendenti in oro con pietre preziose, chiamati pindajet.
- Collana formata da più fili con piccoli rubini e palline di filigrana, chiamata rrusarji.
- Girocollo di velluto con pendente a forma di croce, chiamato kriqja kurçetës .
- Anello con diamanti di forma rotonda, chiamato domanti.
Quest’abito tradizionale ha in sè un vero è proprio linguaggio non verbale, così i fiori comunicano la natura primordiale, le spighe la prosperità e la fertilità, mentre i fiocchi legati ai lati delle maniche rappresentano la famiglia e i figli frutto di questa unione.
Il costume tradizionale di Piana degli Albanesi è uno dei più raffinati e spettacolari dell’intero panorama culturale Arbëreshë, tutt’ora conservato e tramandato di generazione in generazione.