Negli ultimi decenni molti borghi siciliani sono stati testimoni della riduzione drastica della loro popolazione, che si ritrova ad essere costituita per lo più da persone anziane e vecchi.
La crisi economica assieme alla scarsità di opportunità concorrono a formare il principale motivo di questo fenomeno.
Molti giovani in cerca di occasioni di vita migliori, hanno lasciato questi borghi per trasferirsi nelle città più grandi o all’estero.
Una volta le strade e le piazze di questi borghi siciliani erano piene di vita, questi vicoli stretti e acciottolati erano il cuore pulsante delle piccole comunità, era facile incontrare persone che uscivano dalle loro case in pietra per incontrarsi in piazza, bambini che giocavano tra i cortili, e botteghe artigiane che risuonavano del suono di martelli e ferri battuti.
foto di Caterina Vitanza
Ora il tempo sembra essersi fermato, queste strade raccontano una storia diversa: le case sono spesso vuote, con persiane chiuse e finestre da cui non si affaccia più nessuno.
Molti piccoli negozi hanno chiuso le loro porte, spesso lasciando dietro insegne sbiadite dal tempo e dall’abbandono.
I vecchi uomini, che un tempo discutevano di politica e del raccolto seduti sulle panchine sotto gli alberi o che si incontravano nelle piazze dei paesi, oggi sono pochissimi. Custodi di memorie lontane!
Come gli alberi in un bosco abbandonato, le strade di questi borghi sembrano attendere qualcuno che le attraversi di nuovo, come se sperassero in un ritorno alla vita.
Foto di Maria Concetta Nicosia
Eppure, nonostante il vuoto e l’abbandono, i borghi siciliani mantengono una bellezza struggente.
Gli edifici storici, le chiese con i campanili raccontano ancora storie di tempi passati, di una Sicilia che pulsava di vita, di tradizioni e di cultura.
Questi borghi sono l’immagine di un tesoro nascosto, in bilico tra memoria e oblio.
Il loro abbandono non è solo una questione di spopolamento, ma anche il simbolo di un mondo che cambia, dove le tradizioni e lo stile di vita di un tempo stanno cedendo il passo alle esigenze della vita moderna.
Eppure in ogni pietra, in ogni vicolo deserto, c’è la speranza che qualcuno si accorga della loro bellezza, ed è per questo motivo che molte associazioni assieme alle autorità locali stanno attuando iniziative di valorizzazione di questi luoghi.
Un borgo siciliano che ha subito un forte spopolamento negli ultimi decenni è Sambuca di Sicilia, situato nella provincia di Agrigento, come anche Gangi.
Questi Comuni hanno attirato l’attenzione grazie all’iniziativa dell’acquisto a 1 euro delle vecchie case abbandonate, a patto che gli acquirenti si impegnassero a ristrutturarle.
Questa iniziativa nata per contrastare il declino demografico, incentivare nuovi residenti e rivitalizzare così il borgo, ha suscitato grande interesse a livello internazionale, attirando persone da tutto il mondo e offrendo al borgo una nuova possibilità di rinascita.
Altri borghi per rivalutare il territorio e rivitalizzare l’economia hanno attivato e attivano altre strategie basate sullo sviluppo del turismo sostenibile, valorizzando i prodotti tipici locali e le tradizioni culinarie.
In diverse aree vengono organizzate sagre e fiere dedicate a specialità come l’olio, il vino, i carciofi i formaggi, o dolci come il cannolo, attirando visitatori e promuovendo la cultura enogastronomica.
In altre si favoriscono attività legate al turismo naturalistico, come escursioni a piedi, trekking, passeggiate a cavallo e percorsi ciclistici, che permettono di esplorare il paesaggio.
Oggi i borghi siciliani sembrano sospesi nel tempo in attesa di una primavera che possa risvegliare le loro radici.