Piano Battaglia, frazione di Petralia Sottana, è una località montana nel cuore delle Madonie, a 1570 metri di altitudine, famosa per la sua vitalità invernale.
In una metà mattina di un giorno alla fine del mese di dicembre, la strada era chiara e libera quando siamo arrivati. Tutt’attorno, i colori invernali del paesaggio si mescolavano: il marrone scuro dei rami spogli, il verde dei pini e il grigio delle rocce. Man mano che ci avvicinavamo ai sentieri che salgono verso le alture, il cielo sopra di noi diventava velato da nuvole sottili.
Dopo aver parcheggiato l’auto e iniziato a camminare, in pochi minuti il panorama si è trasformato. È come se avessimo attraversato una soglia invisibile: da una natura autunnale siamo passati improvvisamente a un paesaggio bianco. Tutt’attorno la neve copriva ogni cosa, dalle rocce agli alberi, e ogni nostro passo ci portava sempre più dentro una spessa coltre candida che abbagliava sotto i raggi del sole invernale.
Il freddo pungente si faceva sentire sulla pelle, specialmente sulle mani e sul viso. Tuttavia, camminare sulla neve dava una sensazione particolare: era soffice e cedeva sotto il peso dei nostri passi, creando delle piccole buche che rendevano il cammino un po’ più lento e faticoso.
A ogni respiro, l’aria fredda riempiva i nostri polmoni, facendoci sentire vivi e presenti, aveva quasi un sapore fresco e leggermente pungente: quello della montagna innevata.
Un tuffo nella neve di Piano Battaglia: la natura si veste d’inverno
Man mano che salivamo, la neve intorno a noi diventava sempre più profonda e il paesaggio si ampliava, lasciandoci intravedere la vitalità invernale che animava Piano Battaglia in inverno. Cominciavano ad emergere gli impianti sciistici e poi qualche sciatore, colori, e sagome di persone che apparivano qua e là.
La montagna pulsava di attività, di persone che condividevano momenti di gioia e di sport,
Il tempo scorreva veloce, quando all’improvviso, un richiamo sensoriale si fece strada: l’odore del legno bruciato, proveniente dalle baite e dai rifugi, misto ad un sentore di cibi caldi che venivano preparati nei punti di ristoro vicini.
Ci siamo così avviati verso il rifugio.
Entrando, dentro il rifugio, tra il calore, i sapori intensi del cibo e l’essere lì in quel luogo pieno di neve, e di vivacità abbiamo avvertito una sensazione diffusa di gratitudine per quel giorno, per la neve e per ogni istante che ci aveva portato fin lì.
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